Stress, ne parliamo con la Dott.ssa Aviani
Il 7 novembre celebriamo la giornata mondiale contro lo stress. In Italia 9 persone su 10 soffrono di patologie legate allo stress,
un fenomeno che a lungo andare può essere invalidante e pericoloso per la salute…
Ma cos’è lo stress e come si manifesta?
“Lo stress è un segnale che ci manda il nostro corpo per segnalarci un “qualcosa”. Troppo spesso però ignoriamo tale segnale (che sia uno o più). Tale decisione, più o meno consapevole, può così arrecarci danni anch’essi più o meno visibili e talvolta cronicizzarsi.
È importante spiegare lo stress nei termini della fisica: da qui l’esempio della “molla”. Dunque, se noi spingiamo molto forte/per lungo periodo (due fattori importanti da considerare: tempo e forza) una molla, visibilmente, nel momento in cui smetterò di dare la mia “pressione”, o “lascerò andare la molla”/la “spinta”, dunque, ci sarà una “controforza” che presumibilmente sarà rilasciata. Bene, nella mia vita, se mi “sovraccarico” senza “alleggerire il peso che ho posizionato sulla mia molla” (nella vita, nel lavoro, in una relazione, ecc.) tale forza prima o poi verrà scaricata in modo incontrollato nei modi più disparati (emozioni incontrollate e forti, somatizzazioni, autosabotaggio, ecc.). Inoltre, ogni situazione può essere potenzialmente stressante, il tutto sta nel modo in cui le percepiamo/le viviamo!”.
Quali sono i maggiori fattori che causano stress?
“Come dicevamo poco prima, la situazione è sempre potenzialmente stressante: non a caso, per alcune persone una stessa situazione potrà apparire stressante, mentre per altre no. Il tutto sta nel modo in cui si affrontano le cose, la gestione di esse e la consapevolezza/un buon uso delle nostre strategie e degli “strumenti” che ognuno di noi dispone”.
Esistono metodi e tecniche che ci aiutano a liberarci dalle tensioni quotidiane che mettono a rischio la qualità della nostra vita?
“Cominciare dal riconoscerle, accettarle come tali ed imparare a gestirle sarà sicuramente un buon percorso da affrontare: ma partiamo dall’inizio! Riconoscere che una determinata situazione ci crea stress, disagio, ansia, ci permetterà di cominciare a vederla come tale, e solo successivamente potremmo creare delle buone strategie per imparare a gestirla… chiaramente seguendo il famoso detto: “Sbagliando si impara”! Quindi, perché non provarci?
Evitare ciò che ci arreca disagio non sarà sempre una buona strategia, se utilizzata come unica. Le emozioni è importante che vengano riconosciute e distinte, comprese e accolte quale parte di noi… umana. Un buon esercizio quotidiano che sicuramente aiuterà se praticato con costanza, sarà la Mindfulness, o semplicemente partire dal dedicarci ogni giorno “almeno 10 minuti”.
Come possiamo sapere se quella che viviamo è una “normale” condizione di stress, o se si tratta di un disturbo più “profondo” che sarebbe meglio affrontare insieme ad esperti?
“Una condizione di stress funzionale ci serve per impegnarci nell’affrontare, risolvere, vivere qualcosa. Qualora dovessimo cominciare ad avvertire somatizzazioni quali ad esempio, tra le più comuni: sensazione stanchezza cronica, emicrania, dolori articolari/cervicale/lombari (non medicalmente giustificati), scarsa attenzione/impegno/svogliatezza, ipersonnia/insonnia, ansia, iperfagismo/ipofagismo, e così via, reputo importante una consulenza con uno psicologo (successivamente ad una medica) per poter lavorare sulla prevenzione da un punto di vista psico-fisico e non più unicamente medico/farmacologico”.
In che modo la terapia può aiutare a combattere lo stress?
“Esistono diverse tipologie di terapie: brevi e centrate sul problema; più lunghe (1-2 anni), più approfondite che permettono una conoscenza di sé più profonda e, dunque, maggiormente trasformative; terapie centrate sulla consapevolezza psico-fisica, come ad esempio a livello meditativo con la Mindfulness. Sicuramente una terapia breve o lunga, qualsiasi di esse venga scelta, permetterà di acquisire e utilizzare gli strumenti più funzionali per la propria vita per imparare a vivere un modo più pieno, consapevole e leggero quotidianamente… e a lungo termine”.
Qual è l’assetto mentale che dobbiamo acquisire per trasformare lo stress da nemico ad alleato?
“Sicuramente riconoscerlo quale parte di noi, utile in determinate situazioni, ma allo stesso tempo imparare a gestirlo a seconda delle proprie necessità in quel determinato momento!”.
È possibile pensare di vivere una vita senza stress?
“Potrebbe sembrare una condizione idilliaca, utopica, ma non lo è affatto: anzi, sarebbe estremamente pericoloso! Ciò che abbiamo, le nostre sensazioni e le nostre emozioni ci sono per aiutarci! Purtroppo viviamo in una società che tende a tagliarle fuori… ma ricordiamo di essere sempre esseri umani, non robot o macchine! Vivere senza tagliar fuori la parte emotiva permette di cominciare finalmente a vivere nuovamente in modo più completo, senza quella perenne sensazione di vuoto o di insoddisfazione che i nostri tempi portano con sé come un loop senza uscita. L’uscita dalla crisi esiste, necessita di impegno, costanza e responsabilità; non la vediamo spesso, perché forse facciamo fatica a guardarci dentro anche quando è necessario”.
Psicologa Clinica
Dott.ssa Silvia Aviani
@psicologa_silvia_aviani
+39 328 846 49 57
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1999, Napoli, studio Scienze della comunicazione e amo dare voce a ciò che passa per la mia testa.