Reed Richards: si può risolvere ogni cosa?

Esploriamo una delle serie più importanti degli ultimi anni incentrata sulla famiglia più singolare del mondo dei fumetti

Avere una mente capace di guardare avanti  è un fardello. Questo Reed Richards (aka Mr.Fantastic) l’ ha sempre saputo. Nella loro lunga storia editoriale, i Fantastici 4 sono sempre stati il gruppo supereroistico che più è riuscito ad incarnare un concetto di vera famiglia. Individui con destini inevitabilmente intrecciati e capaci di fare cose straordinarie in grado di aiutare il prossimo. Un compito che, la maggior parte delle volte, sconfina in avventure che superano i confini terresti, arrivando a quella dimensione cosmica e interdimensionale a cui la Marvel ci ha ormai abituati.

Quattro personaggi completamente diversi tra loro ma in grado di formare un organico perfettamente bilanciato. Ognuno di loro ha un peso da portare sulle proprie spalle ed è proprio questo a fare in modo che il lettore li senta così vicini. I Fantastici 4, sin dal loro esordio firmato da Stan Lee e Jack Kirby nel 1961, hanno dato nuova linfa vitale alla Marvel Comics e ancora oggi, dopo 50 anni, continuano a essere il cuore di un universo in continuo sviluppo.

Il peso delle responsabilità

Da quasi 15 anni il nome di Jonathan Hickman è tra quelli più conosciuti ai  grandi appassionati del mondo del fumetto. Uno sceneggiatore dalla grande inventiva, molto ambizioso e che costantemente tende a sfruttare al massimo le potenzialità di ogni personaggio che ha  tra le mani. Il suo lavoro sui Fantastici 4 ha sicuramente raggiunto il culmine in Risolvere ogni cosa. Serie risalente al 2009, è stata ristampata per la collana Must Have lo scorso Marzo. Un racconto fondamentale in grado di mostrarci, non solo gli equilibri di una squadra diventata ormai una famiglia, ma soprattutto le fragilità di uno dei personaggi più controversi dell’ Universo Marvel: Reed Richards.

Mai come in questa storia Mr Fantastic sente il peso delle proprie responsabilità, della propria intelligenza. Schiacciato dalla volontà di risolvere ogni cosa, toccherà con mano la possibilità di vedere la propria vita sgretolarsi davanti ai suoi occhi. I veri protagonisti diventano la paranoia e la paura di non poter fare abbastanza. Un fumetto che diventa un modo per approfondire, non solo le dinamiche del gruppo, ma anche la psiche complessa e traumatizzata del suo leader. Un trauma che vede il suo centro nella paura di non essere mai abbastanza, ma soprattutto nella volontà di risolvere problemi che dovrebbero essere irrisolvibili. Tra le pagine emerge ansia, paranoia, amore, preoccupazione, tutti sentimenti in grado di rendere i nostri eroi più umani.

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