Natasha Romanoff: l’origine della Vedova Nera

Scopriamo qualcosa in più su la femme fatale per eccellenza dei fumetti Marvel finalmente arrivata sul grande schermo con un film da protagonista

Il 7 Luglio è arrivato nelle sale italiane Black Widow. La pellicola racconta le vicende che hanno visto protagonista Natasha Romanoff (Vedova Nera) durante la  fuga dopo gli eventi di Captain America: Civil War. Nella sua storia fumettistica il personaggio è tra i più ambigui e sfaccettati dell’ Universo Marvel, continuamente capace di alternarsi tra bene e male. Nel corso degli anni Natasha non è stata l’ unica a vestire i panni della temuta Black Widow.

Personaggi come Yelena Belova e Claire Voyant ci hanno mostrato nuove sfumature sempre più letali e violente. Riuscire a ricostruire l’ origin story di Natasha Romanoff è sempre molto complicato a causa della narrazione mai lineare del suo passato. La maggior parte delle volte ci viene raccontato attraverso flashback e racconti. Passato e presente si incontrano dando vita ad uno dei personaggi femminili più importanti e carismatici del fumetto Marvel. Creata da Stan Lee, N.Korok e Don Heck, compare per la prima volta in  Tales of Suspence nel 1964 come nemesi e femme fatale di Iron Man.

Da ballerina a spia di punta del KGB

Carismatica, sensuale e spietata Natasha Romanoff, originaria di Stalingrado, è la più piccola di 4 fratelli.  A causa di un attentato da parte dei nazisti, la madre la affida al soldato russo Ivan Petrovich Bezukhov. L’ uomo vede in lei il soggetto ideale per subire i trattamenti e il violento addestramento della Stanza Rossa. La giovane diventa la cavia di punta del Progetto Vedova Nera, programma che  ha come obiettivo creare delle spie infallibili. Durante la sua permanenza Natasha viene sottoposta al lavaggio del cervello e convinta di star studiando danza classica al Teatro Bol’šoj di Mosca. Viene sottoposta, inoltre, al Trattamento Kudrin, un siero che le conferisce capacità fisiche superiori e un lento invecchiamento, ma che allo stesso tempo, la rende sterile.

Durante il suo addestramento nella Stanza Rossa, appena adolescente ha una tormentata storia d’amore con il suo istruttore James Buchanan Barnes (Il Soldato d’ Inverno) interrotta nel momento in cui l’ uomo viene nuovamente sottoposto alla criogenia. La loro relazione, rispolverata più volte nel tempo, rimane tuttora una delle più tristi e tormentate dei fumetti Marvel.  In breve tempo Natasha riesce a contraddistinguersi dalle altre Vedove, venendo trasferita sul campo e diventando la spia di punta del KGB. A spingerla ad allearsi con i Vendicatori sarà il suo amore ricambiato verso Clint Barton (Occhio di Falco). Dopo una serie di scontri con la Stanza Rossa, la donna riuscirà a liberarsi dal controllo mentale ricostruendosi una vita in America. In generale, i fumetti che meglio riescono a raccontare il personaggio sono sicuramente I Legami Contano di Kelly Thompson ed Elena Casagrande e Io Sono Black Widow, omnibus che raccoglie le 16 più belle storie sul personaggio.

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