Manifestazioni e proteste a Cuba
Migliaia di manifestanti protestano contro la scarsità di risorse primarie e l’aumento dei prezzi. “Siamo stanchi”, “Vogliamo la libertà”, “Vogliamo i vaccini” cantano, mentre nel Paese c’è carenza di cibo e medicine
Le manifestazioni e le proteste a Cuba sono ora la più grande dimostrazione antigovernativa degli ultimi 30 anni. Migliaia di persone hanno preso parte alle proteste in tutto il paese la domenica. La popolazione sta manifestando contro la carenza di cibo e medicine, mentre Cuba sta attraversando la sua peggiore crisi economica da decenni, esacerbata da un aumento dei casi di coronavirus e da un basso tasso di vaccinazione.
Tra i manifestanti molti giovani che cantavano “vogliamo la libertà”, “vogliamo vaccini” e “siamo stufi” mentre marciavano nella capitale dell’isola, L’Avana.
Manifestazioni e proteste: solo a L’Avana?
Le proteste sono avvenute anche al di fuori de L’Avana. Infatti, centinaia di persone hanno marciato attraverso città come San Antonio de Los Baños e Palma Soriano, e anche in tutta la provincia di Artemisa. Le proteste si sono estese fino agli U.S.A. a Miami, dove la popolazione cubana e cubano-americana è molto presente.
Manifestazioni: come ha reagito il governo?
Il governo cubano ha chiuso il servizio internet, per impedire ai manifestanti di condividere o trasmettere le proteste in diretta. Nel frattempo, gli ufficiali hanno caricato i manifestanti mentre usavano gas lacrimogeni. Gli ufficiali hanno anche arrestato alcuni manifestanti.
Il presidente Miguel Díaz-Canel ha accusato gli sforzi degli Stati Uniti di provocare una rivolta sociale inasprendo un embargo già esistente. Inoltre, ha avvertito che i manifestanti affronteranno una forte risposta governativa.
La risposta a questo attacco – non proprio diplomatico- arriva rapidamente dal sindaco di Miami Francis Suarez che ha dichiarato in una conferenza che “i cubani sono degni e pronti a governarsi senza tirannia”. Poi ha aggiunto: “Può finire oggi e deve finire oggi”. E ha inoltre detto che “Le implicazioni di questo momento possono significare libertà per milioni di persone nell’emisfero, da nicaraguensi e venezuelani e tanti altri”.
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