L’umore dei giovani tra DAD e presenza
La DAD ormai fa parte della vita di milioni di ragazzi ma la zona arancione consentirà agli studenti di tornare a scuola. Quest’ultimi ne sono veramente felici?
Torna l’appuntamento settimanale con News-net Junior, la redazione dei giovani. Dopo due anni di DAD e in vista della prossima apertura delle scuole, i nostri giovanissimi, hanno deciso di parlare a gran voce della situazione degli studenti scissi tra didattica a distanza e scuola in presenza. Leggiamo insieme il parere dei nostri liceali e i fatti accaduti nell’ultimo periodo.
Studenti in contrasto tra presenza e distanza di Leonardo Menniti
Gradualmente, tutti gli studenti d’Italia stanno tornando in presenza, ma l’opinione pubblica è discordante.
Molti, dopo un anno di didattica a distanza, sono abituati a questa condizione e troverebbero solo svantaggioso tornare in presenza durante quest’anno. Infatti, un sondaggio di “Skuola.net” riporta che il 78% degli studenti vorrebbe rimandare il rientro. Ma la restante parte è molto rilevante, tant’è che stanno aumentando di tantissimo i casi di ragazzi con disturbi psicologici come depressione e ansia. Un altro sondaggio, condotto sempre da “Skuola.net”, infatti, dice che il 46% degli studenti avverte un senso di costante stanchezza. Tornare a scuola servirebbe sicuramente a ridurre i problemi psicologici legati all’isolamento e alla stanchezza, ma, d’altro canto, il 78% prima citato sarebbe in completo disaccordo e potrebbero sorgere ulteriori complicazioni.
Didattica a Distanza: è davvero tutto così male ? di Lorenzo Iodice
Ampliamento delle competenze digitali, metodi “anti-copioni”, comodità di stare a casa, cyberbullismo o autolesionismo; la DAD ha inevitabilmente modificato il modo di fare scuola (in meglio o peggio) e le abitudini di studenti ed insegnanti. Negli ultimi giorni sono venuti alla luce i lati più oscuri della DAD: studenti costretti ad indossare una benda durante le interrogazioni; ispezioni virtuali per controllare che gli studenti non barino in test e verifiche; addirittura alcuni professori si sono spinti al richiedere la presenza di doppia telecamera per inquadrare la postazione ed i movimenti dello studente. Cose surreali che ovviamente non sarebbero successe se la DAD non fosse stata la nostra unica alternativa per continuare la didattica. Del resto ci sono moltissimi studenti e professori che hanno apprezzato quei piccoli “vantaggi” che tuttavia non potranno mai sostituire la scuola in presenza. Alzarsi più tardi la mattina, mangiare con calma ed anche a volte vestirsi a metà sono forse le uniche, poche e semplici cose apprezzabili (o quasi) della DAD. Tuttavia queste costituiscono pessime abitudini che forse quando tutto finirà continueremo ad avere.
La DAD sarà la scelta più adatta? di Martina Savarese
Sono passati quasi due anni da quando è iniziato il Lockdown nazionale, in questa situazione così complessa anche la scuola ha dovuto attrezzarsi, infatti la DAD era necessaria per evitare una maggiore diffusione del virus. I legami e le amicizie che sono nate nelle quattro mura della scuola, con la DAD si sono affievolite.
Abbiamo iniziamo ad isolarci sempre di più, facendo diventare i social i nostri migliori amici. Abbiamo imparato ad apprezzare la tecnologia, unico mezzo che ci ha consentito di comunicare con altre persone.
La DAD non è scuola, i professori assegnano molto di più giustificandosi col dire che siamo a casa, non credono più in noi studenti, viviamo un’interrogazione, un compito con la perenne ansia che una parola, un gesto possa indurre a pensare che stiamo copiando o ci stanno suggerendo.
Oggi, che la situazione sanitaria, anche se ancora complessa, migliora, giorno dopo giorno, tornare in presenza sembra rappresentare la scelta più giusta.
DAD o presenza: che effetti ha causato il possibile ritorno? di Marika Conte
Lo stare in DAD per gli adolescenti è diventata ormai un’abitudine. Alcuni si sono anche “affezionati” ad essa tanto che, dopo l’annunciazione del possibile ritorno in zona arancione, che comporterebbe anche il fatidico rientro a scuola, la maggior parte di essi hanno iniziato a farsi assalire dall’ansia e dalle preoccupazioni. Le cause principale di tali preoccupazioni sono le stesse che c’erano quando tutto era “normale”, cioè le interrogazioni , i compiti in classe , i voti ma con l’aggiunta del fatto che stavolta saranno particolarmente incrementati ed è proprio questo che ha scatenato il panico tra gli studenti. Tutte queste preoccupazioni in didattica a distanza non c’erano o almeno non erano così elevate, per un motivo o per l’altro, perciò questo ci porta a pensare… sarà realmente meglio la DAD?
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