La poesia della settimana: “La dedica” di Izet Sarajlic
Izet Sarajlic è nato in Bosnia, nel 1930. Si è trasferito a Sarajevo a quindici anni e lì ha vissuto fino alla morte, nel 2002. Poeta popolarissimo nella ex Jugoslavia. È uno dei più grandi poeti del secondo Novecento. Ha affrontato temi di poesie civile, amore, morte, arte, attraverso una linea emotiva e, a volte, ironica, che rende le sue poesie leggere come una foglia che cade da un albero mentre uomini violenti fanno la guerra e la sfiorano con i loro proiettili.
La poesia della settimana è sua, dal titolo “La dedica”. Un componimento dolce e al tempo stesso doloroso.
La poesia è tratta dalla raccolta, pubblicata da Einaudi, Chi ha fatto il turno di notte.

La dedica
Ti dedico i miei occhi, le mie labbra, i miei denti.
Le poesie? Che te ne fai delle mie poesie scritte perché non sapevo tacere?
Che te ne fai delle mie poesie che non ti possono amare?
Com’è bello che non siamo né uccelli né devoti all’imbrunire
e non abbiamo le ali ma le braccia.
L’ultima cosa che ci attende non può essere la nostra morte,
perché i desideri del nostro sangue da qualche parte devono continuare.
Tu sei una donna, piccola,
tu sei una piccola donna
e un immortale agosto ti ho portato nelle mie ballate.
Resta col mio ti Amo che sopravviverà a tutte le mie
lamentevoli nenie, a tutte le mie trasformazioni.
Resta accanto ai miei occhi.
Sopravviveremo a noi stessi, non solo nel tumulo delle nostre tombe,
perché abbiamo saputo, abbiamo saputo, teneri e superbi,
fuggendo dai coltelli e dalle granate uccidere gli angeli in noi
continuando a restare angeli.
Posteri, cercateci qualche volta seguendo un filo rosso,
solo i nostri corpi giaceranno sotto la terra muta,
ma calpestate piano,
per non ferire le nostre labbra,
e non pestate i nostri sguardi morti.
1955
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Scrittore estroverso e poeta introverso.
Figliuol Prodigo del 2000.
Amante delle discussioni, della retorica, del termine ricercato.
Mi sento un po’ un filologo d’arte, in tutte le sue forme.
Appassionato d’arte. Vivo respirando musica. Mi nutro di letteratura e cinema.
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