Cannabis legale in Italia: un “sogno” che va inseguito?
Dopo l’enorme successo della raccolta firme per la richiesta di referendum sull’eutanasia, in soli tre giorni è esplosa anche un’iniziativa per la cannabis legale in Italia. Un’utopia che accada qui da noi? Più di 300mila persone sperano il contrario
Quattro giorni fa ha preso il via la raccolta delle adesioni (che si terrà solo online) sulla legalizzazione della cannabis in Italia.
A metterci la faccia in questa iniziativa, oltre a vari giuristi e politici italiani (membri di +Europa, Possibile e Radicali italiani), c’è di nuovo l’associazione Luca Coscioni, già attivo in ambito eutanasia.
Assieme a loro anche altre quattro cooperative: Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione e Antigone.
La raccolta firme cominciata l’11 settembre ha avuto un successo straordinario: in un giorno so è arrivati a 100mila firma, in due giorni sono state suparate le 200mila e, ad oggi, siamo oltre le 330mila.
BATTAGLIA GIUSTA?
I punti di vista, che vanno a favore o contro la legalizzazione (non solo medica) della cannabis nel nostro paese, sono tanti, tantissimi.
Veniamo da anni di proibizionismo assoluto su questo ed altri argomenti, ancora oggi definibili taboo. Anche per questo, annessa alla facilità con la quale si può lasciare una firma online, c’è stato un consenso popolare ampio e veloce.
A sostenere questa lotta c’è anche Roberto Saviano, che vede nel referendum un modo per abbattere una parte degli affari di mafia, camorra, etc:
“Legalizzare vuol dire togliere ossigeno alle mafie che gestiscono il traffico e lo spaccio. Parte oggi la raccolta firme per depenalizzare la cannabis, consentendone la coltivazione e aprendo la strada alla legalizzazione.
È un altro importante strumento, quello della firma, decisivo per vincere l’ostruzionismo delle destre e una battaglia parlamentare che si annuncia lunga e complicata”.
FARE TUTTE LE VALUTAZIONI NECESSARIE
Così come vanno sottolineati ed evidenziati con forza i motivi per la quale legalizzare la cannabis sarebbe comprensibile, va anche considerato l’altro lato della campana.
Non ci dobbiamo far condizionare eccessivamente dai tanti anni di totale silenzio sull’argomento ed imporsi a priori sulla questione.
Un pezzo di ieri, pubblicato su Today.it da Stefano Pagliarini, infatti, invita a considerare anche quelli che, su questo argomento, potrebbe essere dei “falsi pro”.
Non è vero, ad esempio, che rendere legale la cannabis porti ad un aumento/diminuzione di uso tale da poterla usare come proprio punto a favore.
Così come non vanno demonizzati gli effetti (seppur minimi) che, soprattutto nel tempo, il consumo di questa sostanza può avere su una persona.
Ci restano da fare solo tre cose: continuare ad informarsi, aspettare l’esito della raccolta firme e, se avesse successo, andare a votare.
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