Atletica: gli ostacoli che fanno bene

In Italia e dal Mondo un weekend dalle strabilianti prestazioni agonistiche. Le gare a ostacoli porteranno l’Atletica in copertina alle Olimpiadi

Rovereto, campionati italiani assoluti. L’appuntamento più atteso dell’anno per chiunque sogni la vetta tricolore, nonché, specialmente quest’anno, la partecipazione alle prossime Olimpiadi. Tokyo si avvicina e gli azzurri si fanno trovare più che pronti: prestazioni da urlo gara dopo gara per una costante rivisitazione delle liste all-time di ogni specialità. Da segnalare i risultati in Italia e dal Mondo nelle gare a ostacoli: cadono record storici che fino a ieri sembravano impossibili da battere.

Si parte col botto con i 110hs uomini: spaventoso Paolo Dal Molin che si laurea campione italiano assoluto, nonché il più forte di sempre sulla specialità. 13″27 con un metro di vento a favore, a precedere Hassan Fofana (13″42) e Lorenzo Perini (13″59). Battuto il record risalente al 2012 di Emanuele Abate (13″28), a cui Dal Molin l’anno dopo già tolse il primato sui 60hs indoor con 7″51. Al femminile, ennesima prova sotto i 13″ per Luminosa Bogliolo, nuova campionessa italiana in 12″90: podio che si completa con Elisa di Lazzaro (13″17) e Giulia Guarriello (13″34).

Giro di pista: profumo di Olimpiadi oltre le barriere

Minimo olimpico disintegrato da Eleonora Marchiando che vince la gara fermando il cronometro a 55″16, quinta italiana di sempre. In una gara in cui Yadisleidy Pedroso (terza in 55″79) e Ayomide Folorunso (quarta in 56″05) già detenevano lo standard per Tokyo, sembra che il danno maggiore l’abbia avuto proprio Linda Olivieri (seconda in 55″54). Nonostante il notevole piazzamento nel ranking, l’ostacolista della Polizia rischia di non poter raggiungere le compagne a Tokyo, per cui serve almeno un 55″40.

Al maschile è Alessandro Sibilio il nuovo campione italiano sul giro di pista a ostacoli. Il partenopeo classe ’99, già campione europeo e del mondo, corre uno straordinario 48″96, a soli 6 centesimi dallo standard olimpico, e continua la sua scalata nel ranking mondiale. Prima volta sotto i 49″ e un titolo italiano che dovrebbe comunque garantirgli la partecipazione ai Giochi, dove correrà anche la staffetta 4×400. Nella stessa gara, un ritrovato Mario Lambrughi cade all’ultimo ostacolo: seconda piazza a Gabriele Montefalcone in 50″20, mentre ottiene il bronzo Jose Bencosme con 50″74.

Oltre gli ostacoli, 100 metri da sogno per Marcell Jacobs, che alla sua seconda gara dopo l’infortunio, porta a casa il titolo italiano in 10″01 con vento contrario (-1.0). Il vento è il dato più importante: lo sprinter romano corse il record (9″95) con un vento a favore (+1.5). Chissà se in Giappone il Dio Eolo sarà buono con il nostro velocista.

Trials USA: l’Atletica americana insegna

America, qualificazioni ai Giochi Olimpici: il sogno di ogni atleta americano passa per i Trials. Non importa che tu faccia record su record: se ai Trials non sei nei primi tre classificati, sei fuori dalle Olimpiadi. La fermezza che aumenta la competizione. L’ansia che si trasforma in qualità. L’adrenalina che arricchisce il valore di ogni prestazione. L’America è la regina dell’Atletica e ce l’ha dimostrato ancora una volta.

Gli atleti americani sono built different. Ce lo ricorda Grant Holloway, ostacolista nato in Virginia, che agguanta il pass per Tokyo correndo uno stratosferico 12″81 nei 110hs. Lo statunitense manca di un solo centesimo il record del mondo del connazionale Aries Merritt che risale al 7 settembre 2012. Non è da meno Walter Benjamin che diventa il secondo 400 ostacolista di sempre con 46″83, a soli 5 centesimi dal record del mondo del connazionale Kevin Young a Barcellona ’92.

Due record del mondo mancati per un soffio: tocca a Sidney McLaughin cambiare la trama di Eugene 2021. L’ostacolista del New Jersey compirà 22 anni alle Olimpiadi ma è già la donna più forte della storia nei 400hs, nonché la prima ad abbattere il muro dei 52″ sulla disciplina. Per la statunitense un incredibile 51″90, che consegna all’Atletica americana un altro degli innumerevoli record mondiali di cui dispone. E ora non ci resta che fare il conto alla rovescia per quella che potrebbe rivelarsi una delle Olimpiadi più belle di sempre.

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